In attesa dell’evento di domani mi sono lasciato andare ad alcune riflessioni e mi sono chiesto se davvero Apple svelerà al mondo il tanto chiacchierato iWatch. Ponendomi alcune domande e provando a dargli delle risposte, piano piano mi sono convinto che la cosa sia realmente possibile e che domani venga davvero presentato l’iWatch (se così si chiamerà).
Perché di iPhone 6 ormai si sa quasi tutto?
Chiunque segua da un po’ di anni Apple, sa che non tanto tempo fa era quasi impossibile sapere come sarebbe stato un prodotto, prima che l’azienda lo avesse presentato ufficialmente. Apple e in particolare Steve Jobs tenevano parecchio alla segretezza (basti ricordare la vicenda del prototipo rubato e Gizmodo), ora invece modello dopo modello sono sempre di più le foto e i video dei componenti che escono dagli stabilimenti dei vari fornitori e finiscono dritte nelle mani del blog che paga di puù. Ma mai come nel caso di iPhone 6 vi era stata una tale fuga di notizie, video e foto, che ha consentito addirittura a qualcuno di girare e mettere online una recensione che sembra piuttosto veritiera. Perché Apple ha consentito una tale fuga di notizie, nonostante come sappiamo, ha i mezzi economici e legali per scoraggiare comportamenti indesiderati da parte di fornitori e blogger? La risposta potrebbe essere che Apple abbia volutamente lasciato esposto ai vari rumors iPhone 6 proprio per distogliere l’attenzione da un’altro prodotto, in questo caso l’iWatch e attirarla volutamente su un prodotto che bene o male non potrà sorprendere più di tanto.
Perché di iWatch non si sa quasi nulla?
Come già detto Apple ha i mezzi per impedire che vengano divulgare notizie non autorizzate da parte dei fornitori, inoltre a differenza di iPhone, l’azienda non ha necessità di fornire dettagli in anticipo, ne agli operatori di telefonia mobile, ne ai produttori di accessori, limitando al massimo la fuga di notizie e l’uscita di componenti dai vari stabilimenti.
E gli svizzeri?
È notizia della scorsa settimana, quella in cui si raccontava di un intervista, nella quale John Ive, capo designer di Apple oltre che responsabile di iOS, si lasciava scappare un’affermazione in merito alle future difficoltà che potrebbero incontrare i produttori svizzeri di orologi di fascia alta. Che sia un’affermazione volontaria o meno, lascerebbe intendere un’entrata a piedi uniti nel settore degli orologi da parte di Apple. Anche in questo caso basterebbe chiedere all’industria discografica e di come iTunes l’abbia piegata.
E’ l’ultima occasione?
Tutti i più grandi concorrenti di Apple hanno già presentato uno o più esemplari di smartwatch, alcuni dei quali piuttosto innovativi, come ad esempio il Gear S o il Sony Smartwatch 3, appena presentati all’IFA di Berlino. Prodotti che sono giunti quindi già alla seconda o terza generazione, con conseguenti miglioramenti e aggiustamenti. Apple, in ritardo di almeno un’anno e mezzo, si troverebbe invece a dover lanciare un primo esemplare già capace di contrastare e superare in termini di esperienza di utilizzo, quelli dei concorrenti con tutte le incognite del caso. Una sfida possibile per Apple, ma che a mio parere non può perdere altro terreno.
Insomma dal mio punto di vista è possibile che Apple domani presenti un vero prodotto innovativo e che dopo diversi Keynote un po’ piatti, si possa finalmente tornare dire wow, come nel caso del primo iPhone, che poi sia veramente l’iWatch o qualcos’altro non importa.
Detto questo, non resta che attendere queste ultime 24 ore per scoprire con i nostri occhi i nuovi prodotti che Apple ci vorrà proporre. Vi ricordo che è già online un link per la visione in streaming della diretta dell’evento e che naturalmente potrete leggere tutte le notizie e gli approfondimenti sempre qui su PensareMac.
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