Questo è il primo di una serie di articoli dedicati ai libri che sono stati scritti riguardo Apple da persone più o meno vicine alla società americana.
Premessa: nel momento in cui scrivo, il libro è disponibile solo in inglese
Sebbene il cofondatore di Apple sia diventato molto popolare negli ultimi anni attraverso le sue opinioni e la sua partecipazione a vari spettacoli televisivi, bisogna notare che non sempre Steve Wozniak sia stato al centro dell’attenzione, nonostante la sua importanza nel mondo dei computer. L’inventore dell’Apple I, infatti, dopo aver lavorato i primi anni nell’azienda fondata insieme a Steve Jobs, si è ritirato a vita privata, godendosi i suoi guadagni e dedicandosi alle sue passioni.
Prima di tornare alla ribalta, comunque, ha deciso di raccontare la sua particolare vita in una biografia dal titolo “iWoz – Computer Geek to Cult Icon”. Il libro, di circa 300 pagine, descrive le appassionanti vicende del meno famoso Steve, dalla sua infanzia al suo presente, passando, ovviamente, dal momento magico che ha visto la creazione dell’Apple I.
“I didn’t realize it at the time but that day, Sunday 29 June 1975, was pivotal. It was the first time in history that anyone had typed a character on a keyboard and seen it show up on the screen right in front of them”.
Fino ad allora i computer non erano tanto “personal”, si presentavano perlopiù come grandi scatoloni, difficili da utilizzare e richiedevano una certa competenza.
Il piccolo Woz cresce in una famiglia abbastanza normale, con un padre inventore che svolge un lavoro particolare e delicato. L’ingegnere insegna a suo figlio tutto quello che sa e Steve inizia subito a cimentarsi con la tecnologia. Un’altra lezione importante riguarda il non mentire mai: Wozniak fa suo questo insegnamento che lo caratterizzerà per tutta la vita.
Da piccolissimo, a 11 anni, costruisce la sua prima radio. Ma in un tentativo di comunicare con il mondo esterno si accorge che i bambini della sua età hanno probabilmente interessi meno complessi dei suoi e dunque abbandona il progetto che gli ha richiesto tanto impegno. Durante gli anni della scuola fa amicizia con ragazzi appassionati di tecnologia come lui e questo lo porta a frequentare vari circoli con persone con interessi simili.
Uno dei passi più interessanti del libro è sicuramente l’incontro con Jobs. E qui appaiono le prime differenze. Wozniak è un personaggio sicuramente meno complesso e più genuino rispetto a Steve Jobs e questo li porta a seguire strade diverse. Jobs non era un inventore come Woz, ma era meno impacciato con le persone e dunque riusciva a vendere le creazioni di Wozniak. Dopo il successo di Apple, Woz ha voglia di tornare a coltivare le sue passioni e inizia a condurre una vita meno avventurosa, ma non per questo meno interessante.
Quello che colpisce della biografia è come sia rimasto fedele alla sua semplicità, nonostante il successo e i guadagni. È un classico esempio di chi riesce a realizzarsi nella vita facendo quello che gli piace, con grandi sacrifici, senza comunque rinunciare a coltivare le sue passioni.
Il libro è molto consigliato se avete una buona comprensione dell’inglese. Lo scrittore si perde ogni tanto in dettagli molto tecnici, e si scusa per questo, ma il testo rimane comunque molto godibile.
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