Quando si parla di Android i numeri sono sempre importanti, infatti il S.O. di Google, grazie alla diffusione su un’ampia gamma di marche e modelli di smartphone dalla fascia alta a quella più bassa, ha saputo in pochi anni conquistare la quota principale del mercato superando prima iOs e poi anche Symbian di Nokia.
Uno dei punti di forza di Android capace di attirare molti clienti è proprio l’apertura del sistema operativo, che si presta a innumerevoli personalizzazioni, oltre alla possibilità poter installare software senza uno stretto controllo, come ad esempio avviene su AppStore di Apple. Tutto ciò porta con sé naturalmente vantaggi ma anche tanti svantaggi soprattutto in termini di sicurezza.
Come riportato da F-secure, società di sicurezza, nel suo ultimo report, nel 2012 il sistema operativo di Google ha attirato verso di sè il 79% di tutti i software maligni, seguendo direttamente la crescita del S.O. in termini di fetta di mercato.
Il malware di Android si è rafforzato nella sua posizione sulla scena del mercato mobile. Ogni trimestre, gli autori dei malware creano frotte di nuove minacce e varianti per adescare sempre più vittime o mantenere il controllo su quelle esistenti. In un solo trimestre, sono state scoperte ben 96 nuove famiglie e varianti di minacce su Android, ovvero il doppio rispetto al trimestre precedente. Una grossa porzione di esse deriva dalla famiglia dei malware basati sugli SMS Premium, in grado di generare profitti attraverso loschi invii di messaggi di testo.
La Apple dal canto suo con il 0,07% di malware presenti su iOs, può ritenersi soddisfatta e prendersi una rivincita verso le critiche di chi afferma che un sistema chiuso non generi alcun vantaggio per gli utilizzatori. Prova ne è che Phil Schiller ha preso subito la palla al balzo e ha sottilmente ironizzato su Twitter.
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