E se il Galaxy Gear lo avesse presentato Apple?

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Dopo aver visto un po’ di immagini e aver letto le prime impressioni di chi ha potuto toccare con mano il nuovo Smartwatch Samsung Galaxy Gear, mi sono posto una domanda forse un po’ provocatoria: ma se questo prodotto lo avesse presentato Apple, cosa sarebbe successo? Probabilmente ora gli analisti e gli appassionati starebbero già recitando il De Profundis di Apple, parlando di un’azienda, che con la perdita della guida del suo fondatore, inesorabilmente arranca avendo smarrito la filosofia originaria e essendo incapace di innovare, quindi destinata al sicuro fallimento.

GALAXY_GearInvece il Galaxy Gear è un prodotto Samsung e chissà perché non ci si sorprende più di tanto, quasi ci si aspettasse che questo prodotto non fosse nulla di particolarmente eccitante. Questa è probabilmente la prima volta che Samsung lancia un prodotto anticipando Apple, invece che attendere e aspettare “l’ispirazione” e il risultato si vede. È sotto gli occhi di tutti il fatto che con il Galaxy Gear, Samsung non è riuscita a bissare il miracolo realizzato con gli altri prodotti della famiglia Galaxy, e non basteranno uno schermo Oled e Android, per far finire il classico orologio nel cassetto.

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Intendiamoci, l’idea di avere uno smartwatch al polso sicuramente interessa molte persone e il Galaxy Gear dal canto suo è un prodotto molto tecnologico e pieno di funzioni, ma probabilmente non è quello che ci aspettava, soprattutto per le molte limitazioni che ha e per il prezzo decisamente elevato, 299$

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Il design utilizzato non è molto accattivante, l’orologio nel complesso da l’idea di essere massiccio e dall’aspetto decisamente maschile. Il software ancora zoppica, ma sicuramente migliorerà con le prossime release, mentre la batteria se va bene durerà appena un giorno, come dichiarato da Samsung, ma nella realtà probabilmente di meno (qualcuno parla addirittura di 10 ore!).

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Quello dell’autonomia della batteria è la maggiore limitazione per l’utente, che avendo sicuramente già uno smartphone e magari anche un tablet, la sera sarà costretto a ricaricare oltre a questi, anche l’orologio intelligente e sinceramente non se ne sentiva il bisogno.
Altro grande limite è la compatibilità, attualmente limitata agli smartphone Galaxy di ultima generazione, chi ha un’altro telefono Android dovrà quindi aspettare i prossimi sviluppi.

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La voglia di smartwatch è tanta, ma sicuramente non come l’ha proposta Samsung e a quel prezzo, sono ancora troppi sono i limiti imposti dalle dimensioni del dispositivo e dalla durata dalle batterie, inoltre sul mercato sono presenti valide alternative meno costose come ad esempio il Pebble o l’italiano I’m Watch. c

Chissà forse proprio tutte queste limitazioni tecnologiche sono il principale motivo per cui Apple non ha ancora lanciato un prodotto del genere.

Manuel Agostini

Autore

Manuel Agostini

Nato e cresciuto a pane, Commodore 64 e Dos, una decina di anni fa mi sono appassionato al mondo Apple e ai suoi prodotti, che tutt’ora mi accompagnano quotidianamente. Ciò nonostante non sono un fan boy e nutro “un’insana” passione per i gadget tecnologici di qualsiasi marca e provenienza. Prodotti che amo provare anche se non mi servono, così solo per passione e divertimento!

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