Qualche giorno fa su Twitter ho avuto il piacere di scambiare qualche battuta con alcuni lettori a proposito di quali caratteristiche dovrebbe avere il prossimo iPhone e alla fine tutti abbiamo concordato che vorremmo una batteria più performante.
Inutile negare che chi ha uno smartphone e lo utilizza veramente, con le attuali batterie non arriva neanche a sera e quando parlo di vero utilizzo non intendo telefonate e sms, ma navigazione in 3G o wifi ,foto, video e applicazioni per il lavoro o per intrattenimento, perché se acquisto un’apparecchio che costa le cifre che conosciamo, non lo faccio certo per telefonare o leggere qualche mail, ma cerco di sfruttare almeno la parte che mi interessa di tutte le funzionalità di cui è dotato.
Qual’è quindi la soluzione? Personalmente ho dovuto dotarmi di cavi per la ricarica in tutte le zone strategiche che frequento durante la mia giornata tipo e quindi vicino al Mac, sul comodino, in auto e uno anche a lavoro, in maniera tale da potergli dare una caricata ogni volta che è possibile. Certo non è una grande comodità e non è neanche una soluzione definitiva, in fin dei conti un dispositivo mobile dovrebbe esserlo proprio per definizione e quindi non vincolato da cavi.
Allora ho fatto una ricerca su Internet e ho scoperto che ci sono diversi esperti che hanno compilato la “guida definitiva” per aumentare la capacità della batteria, incuriosito e speranzoso di trovare finalmente il sistema per portare il mio iPhone almeno fino a sera, ho iniziato a leggerne qualcuna e tutte iniziavano così: abbassiamo la luminosità, disattiviamo il wifi e il 3G, spegniamo il Bluetooth, disattiviamo il gps, evitiamo le mail in push e tutta un’altra serie di privazioni. Ma come? Compro un dispositivo tecnologicamente raffinato che mi offre una serie di comodità nella vita quotidiana e devo rinunciare a tutto questo o comunque ricordarmi ogni volta, magari più volte al giorno, di disattivare e attivare le varie funzioni? Non ci siamo proprio.
Rassegnato all’evidenza, la domanda che sorge spontanea è perché i dispositivi mobili continuino ad evolversi mentre le batterie no? In realtà le cose non stanno proprio così, basti pensare a come erano le batterie dei primi Motorola o Nokia, enormi e pesantissimi battery pack per alimentare un’apparecchio che aveva pochissime funzioni e una schermo grande come un francobollo per di più monocromatico. Ora le batterie dei nostri device sono molto piccole, leggere e devono far fronte ai consumi spropositati di processori sempre più potenti e di schermi ad alta definizione, grandi come tutto l’apparecchio, per non parlare della connettività, percui è evidente che lo sviluppo abbia fatto dei bei passi avanti in questo settore sebbene comunque fatichi a stare al passo con l’evoluzione dei device.
Nel frattempo al Ces 2013 abbiamo visto le soluzioni di alcuni produttori che propongono un telefono, lo Spare One che mantiene la carica in standby per 15 anni e un caricabatteria di emergenza a celle a combustibile in grado di ricaricare 10 volte il telefono con ogni ricarica (il Nectar power al costo di 1 dollaro a carica più i 299$ per il caricabatteria), ma si tratta perlopiù di prodotti di nicchia per ambiti specifici e non adatti all’utente medio.
Per il momento mi pare che i produttori siano ancora lontani dal poter proporre una batteria che soddisfi i requisiti hardware dei nuovi prodotti, che ne rispetti l’estetica e che abbia un’autonomia che superi una giornata di lavoro intenso e quindi ognuno di noi dovrà trovare il giusto compromesso destreggiandosi tra caricabatterie e rinuncie
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